Spurii lapides: i falsi nell’epigrafia latina - 25-26/05/2016, Milano (Italy)
Nel 2014 (27-28 maggio) si tennero in Ambrosiana le prime Giornate Epigrafiche sul tema, singolare per l’allitterazione ma basilare per le indagini in questo settore, della ‘Tradizione trasmissione traslazione delle epigrafi latine’, di cui è stato pubblicato l’omonimo Volume degli Atti, Tradizione trasmissione traslazione delle epigrafi latine, a cura di F. Gallo e A. Sartori, Milano 2015, pp. XII+200.
Ora (25-26 maggio 2016) sono indette le seconde Giornate Epigrafiche intitolate ‘Spurii lapides: i falsi nell’epigrafia latina’ (secondo una definizione di Stefano Antonio Morcelli). Il problema dei falsi è stato sempre ‘croce e delizia’ per quanti hanno posto attenzione all’epigrafia latina dai molteplici punti di vista che essa propone.
Ma sarebbe riduttivo pensare all’operazione come a una mera individuazione o classificazione di autenticità o di falsità da un punto di vista merceologico antiquario.
In realtà, anche tra i falsi (ed una storia degli studi lunga ormai più secoli lo dimostra, con non infrequenti mutamenti di qualificazione, spesso incerta) c’è, come si dice, ‘falso e falso’. Infatti, non ogni falso – una qualifica che per tradizione è connotata sempre negativamente – ha una componente realmente e volutamente dolosa. Le sue motivazioni possono avere altre e diverse mosse: può essere un falso inavvertito il risultato di una lettura impropria per difficoltà di autopsia come anche per imperizia del lettore; è un falso volonteroso il fraintendimento dei concetti dei testi epigrafici per confronti impropri come le trascrizioni errate nel passaggio tra tante mani di copisti; è un falso, e un falso variamente ‘reale’, quello che emerge dalla stessa lunga tradizione manoscritta o a stampa, non di rado per volontà o ‘necessità’ di creare sostegni fittizi per ipotesi o invenzioni storiche, da corroborare o cui adeguarsi, anche le più strampalate; è un falso, ma neppure il più frequente, la manipolazione sempre impropria di monumenti autentici, iscritti o meno, o di tituli magari di incerta lettura; per non dire infine dei veri e propri falsi prodotti ex novo per essere immessi sul mercato: propriamente dolosi questi, ma limitati a certi periodi (segnatamente il XVII-XVIII secolo) in cui le mode, anche nell’arredamento, interno o esterno, richiedevano un commercio di oggetti antichi, anche di dubbia qualità, fra i quali proprio le epigrafi avevano il pregio d’essere i meno costosi e dunque i più richiesti (sprezzantemente definite da Scipione Maffei come «antichità de’ pover’omini»). Entro questi infidi parametri si muoveranno gli studiosi convenuti da più parti, per porre a confronto le loro esperienze, soggette talvolta a ripensamenti anche radicali.
FECHA/DATE/DATA: 25-26/05/2016
LUGAR/LOCATION/LUOGO: Sala delle Accademie, Biblioteca Ambrosiana (Milano, Italy)
ORGANIZADOR/ORGANIZER/ORGANIZZATORE: Federico Gallo, Antonio Sartori
INFO: web - segreteria.grecielatini@ambrosiana.it ; fgallo@ambrosiana.it ;antonio.sartori@fastwebnet.it
INSCRIPCIÓN/REGISTRATION/REGISTRAZIONE:
PROGRAMA/PROGRAM/PROGRAMMA: gratis / free / gratuito
Mercoledì 25 maggio 2016
Ore 15.00 Saluto del Direttore FEDERICO GALLO
Presiede GABRIELLA POMA
MARCO BUONOCORE I falsi epigrafici: una storia infinita…
SILVIA ORLANDI Falsi “veramente falsi” e non solo: copie moderne, iscrizioni alienae, epigrafi post-classiche
ANTONIO SARTORI Cos’è un falso ? Falsi ‘veri’?
ANGELA DONATI La storia nei falsi epigrafici
Pausa
GINETTE VAGENHEIM I falsi epigrafici nelle Antichità romane di Pirro Ligorio (1512-1583): motivazioni e metodi
MAURO REALI Giovan Battista Piranesi: falsi epigrafici tra marmo e carta
MATTEO MASSARO Questioni di autenticità di iscrizioni metriche o affettive
Giovedì 26 Maggio 2016
Ore 9.00
Presiede ALFREDO VALVO
XAVIER ESPLUGA Falsi triumvirali di area emiliano-romagnola
JUAN MANUEL ABASCAL Aguas, termas, balnearios y falsificaciones epigráficas en la Hispania romana
JOSE D’ENCARNAÇAO As epigráficas falsificações de Frei Bernardo de Brito
FRANCESCO MUSCOLINO Sculture ed epigrafi false sul mercato antiquario di Taormina