Continuità in (una) crisi? Casi-studio sulle provincie danubiane durante il III secolo - 16/09/2019,
FECHA/ DATE/DATA: 16/09/2019
LUGAR/LOCATION/LUOGO: Sala Marco Celio (Bologna, Italy)
ORGANIZADOR/ORGANIZER/ORGANIZZATORE: Tommaso Gnoli ; Matia Vitelli Casella
INFO: mattia.vitelli@studio.unibo.it
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PROGRAMA/PROGRAM/PROGRAMMA: PDF
Il secolo scorso si è chiuso con il tentativo di creare un nuovo paradigma ermeneutico in grado di sostituirsi al concetto di ‘crisi del terzo secolo’ o di ‘anarchia militare’, imperanti nella scienza normale secondo interpretazioni divulgate, ad esempio, da Rostovtzeff. Tra i principali attori di questa trasformazione, Strobel e Witschel hanno teso a ridurre l’impatto del fenomeno e regionalizzarlo. Il secondo studioso, in particolare, ha poi proseguito la linea di ricerca, individuando forti differenze tra i vari contesti geografici, insistendo sugli aspetti di continuità che si evincono dalle diverse fonti ed evidenziando come alcune province dell’Impero non andarono affatto soggette nemmeno ad un arretramento economico, nonostante le drammatiche vicissitudini. Dopo queste indagini il dibattito si è vivacizzato, perché sono state sottoposte a loro volta a critiche, ma l’occasione è stata sfruttata per rianalizzare in profondità un periodo che per troppo tempo era stato ai margini degli studi sull’età imperiale, che si focalizzavano piuttosto sui primi secoli. Alcuni dei più recenti e importanti contributi generali al periodo sembrano aver recepito solamente in parte i fondamenti di queste nuove letture (Hekster, O., De Kleijn, G., & Slootjes, D. (eds.), Crises and the Roman empire. Proceedings of the Seventh Workshop of the international network Impact of empire, Nijmegen, June 20-24, 2006. Leiden-Boston 2007; K.-P. Johne (hrsg.), Die Zeit der Soldatenkaiser: Krise und Transformation des Römischen Reiches im 3. Jahrhundert n. Chr. (235-284), Berlin 2008). Oggi il dibattito si incentra dunque sulle categorie di trasformazione, crisi e stabilità ed è in questo scenario che il nostro workshop si propone di gettare una luce sulle province al di qua del limes danubiano, ossia uno dei settori – insieme a quello germanico e siriaco – maggiormente toccati dagli eventi drammatici che determinarono il turbolento svolgersi del secolo. A differenza della Dacia, infatti, il Norico, le Pannonie, la Dalmazia e le Mesie rimasero all’interno dell’Impero, ma dovettero subire in prima istanza il peso di una parte delle invasioni. Non è, dunque, un caso che proprio a Sirmium si trovasse quel quartier generale che, secondo Giovanni Brizzi, si sarebbe andato sostituendo a Roma come luogo di formazione della classe dirigente dell’Impero, quei Soldatenkaiser, troppo spesso visti con disprezzo dalle fonti antiche e moderne. Gli interventi, quindi, dovranno essere dedicati alle province sopracitate o a settori e città all’interno delle stesse, nell’ottica di vedere come le evidenze che da lì provengono aiutino a corroborare l’idea tradizionale di crisi, rottura, interruzione della vita dei centri o viceversa sia possibile individuare elementi di continuità, pur con diversi livelli di danni e ristrettezze congiunturali.