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CALL. 30.09.2020: V Convegno Internazionale "Dialoghi sull'Archeologia della Magna Grecia e


FECHA LÍMITE/DEADLINE/SCADENZA: 30/09/2020

FECHA CONGRESO/CONGRESS DATE/DATA CONGRESSO: 20-21-22/11/2020

ORGANIZADOR/ORGANIZER/ORGANIZZATORE: Dialoghi sull’Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo

INFO:

CALL:

Pur non essendo in assoluto una novità, dal momento che l’uomo da sempre si è interrogato sulle cause di eventi catastrofici naturali, bisogna riconoscere che più che mai oggi l’argomento è (giustamente) al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica mondiale, soprattutto per il rapporto tra clima ed eventi distruttivi. Diventa quindi naturale il bisogno di rivolgere lo sguardo al passato, alla ricerca di quelle similitudini che permettono, tra l’altro, la migliore individuazione del dispiegarsi dei fenomeni. Da tempo l’archeologia ha contribuito in modo determinante alla conoscenza del verificarsi di terremoti o di tsunami nell’antichità. Allo scorso anno risale il bel saggio di I. Liritzis, A. Westra, C. Miao (2019, Disaster geoarchaeology and natural cataclysms in world cultural evolution: An overview in ‘Journal of Coastal Research’, 35(6), 2019, 1307–1330). In questo nostro convegno del 2020, che è il V della serie dei ‘Dialoghi’, dopo il successo dei 4 precedenti, (lasciatecelo dire con un pizzico di soddisfazione), vogliamo esaminare da archeologi alcuni casi di studio, sia quelli prodotti dalla natura che quelli dovuti all’opera dell’uomo: come gli autori del saggio sopra citato, anche noi chiariamo subito che non ci occuperemo di Atlantide (dato il carattere metaforico di quel continente in Platone, come da tempo ha dimostrato Pierre Vidal- Naquet) mentre di ben altro tenore è la riflessione storica, scientifica diremmo, che Tucidide (III, 89, 1-5) ci propone alla luce di una serie di eventi sismici la cui fenomenologia il grande storico analizza da par suo. Nel corso della narrazione del progetto spartano di invadere l’Attica, lo storico ricorda che una serie di terremoti consigliò la ritirata. Nella sua stupefacente descrizione, Tucidide mette in rapporto le scosse telluriche con l’avanzare ed il ritirarsi del mare, quello che è diventato familiare chiamare tsunami, con un termine giapponese in uso da secoli e che era noto solo ai geologi prima delle catastrofi recenti che lo hanno reso di uso comune.


Come si è appena detto, il nostro convegno non intende limitarsi alle catastrofi (intese come eventi naturali) ma esaminare casi di studio di distruzioni (in quanto azioni prodotte dall’uomo): vale la pena, a tal proposito, di ricordare che spesso i due fenomeni sono in rapporto tra di loro. Da questo punto di osservazione, il contributo dell’archeologia può essere determinante, se liberata dal meccanico accostamento con le fonti, che vanno utilizzate con giudizio, specialmente quando riportano notizie di azioni belliche che vengono immediatamente messe in rapporto con strati archeologici spesso formatisi per cause diverse (per esempio il sacco sillano di Atene nell’86 a.C. o l’invasione degli Eruli nel 267 d.C.), senza contare i casi nei quali l’esplorazione archeologica è la sola fonte d’informazione. Va da sé che, a parte il recupero della conoscenza storica dell’evento, per l’archeologo alcuni contesti di distruzione sono punti di riferimento formidabili per datare strati e manufatti: è questo il caso in cui l’accostamento con le fonti diventa credibile e di indubbia utilità: si pensi all’importanza che ha per la ceramica arcaica la distruzione di Tarso, in Cilicia, da parte del sovrano assiro Sennacherìb nel 696 a.C. o ad Olinto, distrutta da Filippo II nel 347 a.C., o di Festòs distrutta alla metà del II sec.a.C. dalla vicina Gortyna, per non parlare di Pompei nel 79 d.C., tutti pilastri su cui si fondano le datazioni di tantissimi manufatti. Sul fronte opposto, svanisce, invece, la possibilità di usare la cosiddetta colmata persiana dell’Acropoli di Atene, di cui studi recenti mostrano sempre più chiaramente il carattere di invenzione moderna, pur mantenendo quella data (il 480 a.C.) il carattere di cardine su cui è fondata la cronologia della storia dell’arte greca arcaica. Dal punto di vista bibliografico, anche se limitatamente all’età protostorica, la nostra attenzione va alla bella sintesi di E. Cline, 1777 B.C. The Year Civilization collapsed, Princeton 2014 che fornisce una buona base di partenza anche per lo studio di altre epoche storiche, sia per le catastrofi naturali che per le distruzioni umane.


Call for Paper / Poster 2020


Per partecipare alla Call sarà sufficiente inviare una mail, entro il 30 Giugno 2020 [DEADLINE PROROGATA: 30/09/2020], all'indirizzo segreteria@dialarchmed.com secondo il seguente schema:


Nome, Cognome, indirizzo, recapito telefonico;


sezione tematica scelta tra:


- Catastrofi/Distruzione e storia

- Nuovi scavi

- Contesti, produzioni e circolazioni

- Insediamenti urbani e territorio

- Valorizzazione

- Forme artistiche


Paper: titolo, oppure, Poster: titolo


Abstract (max 1000 battute spazi inclusi)


Tutti gli abstracts saranno sottoposti a peer review da parte di almeno due referees, secondo il sistema double blind. Il giudizio di ogni referee potrà essere: a) positivo, b) positivo con richiesta di modifiche, c) negativo. Gli autori in ogni caso riceveranno la scheda di valutazione con il giudizio e le motivazioni della decisione entro un mese dall’invio della proposta.


Iscrizioni Relatori e autori Poster


– Relatori: 150 euro (la quota comprende iscrizione al convegno, iscrizione come socio alla Fondazione Paestum, copia dei Pre-Atti, copia degli Atti, partecipazione agli eventi organizzati durante il convegno, agevolazioni con le strutture alberghiere e di ristorazione convenzionate e sconto del 50% sulle pubblicazioni della Fondazione Paestum).

– Autori Poster: 100 euro (la quota comprende iscrizione al convegno, iscrizione come socio alla Fondazione Paestum, i Pre-Atti e gli Atti del convegno, partecipazione agli eventi organizzati durante il convegno, agevolazioni con le strutture alberghiere e di ristorazione convenzionate e sconto del 50% sulle pubblicazioni della Fondazione Paestum).

ll versamento dell’importo dovuto dovrà essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a: FONDAZIONE PAESTUM; Iban IT50Z0843176140000000401715; Bic ICRAITRRBZ0 entro e non oltre il 10 Settembre 2019, indicando la seguente causale: “Dialoghi sull’Archeologia – Iscrizione di Nome e Cognome”.

La ricevuta del bonifico dovrà essere inviata via mail all’ indirizzo segreteria@dialarchmed.com entro e non oltre il 15 settembre 2020.

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